Festa di San Michele - Carmignano - Prato


Vai ai contenuti

Giallo 2008

2008

presenta:

"Ricordi in bianco e nero"

Nobili Spettatori, Gentilissime Dame, Onorati Signori, or ritessiamo le trame
De’ ricordi di ieri, Felici vite, o grame fotografie o pensieri, in seppia o bianch’ e nero:
vecchi e antichi mestieri di un tempo più sincero. Del mondo in cui il lavoro era a dire il vero
Ben più che nel dì d’oro che viviamo – fatica –. Ma gioia anche e decoro di questa gente antica
Cui il pane non avanza però ha la vita amica e in cuore la speranza.
Or si comincia a rimenar la danza saltando tra l’antico e il moderno
Con somma maestria e con costanza, voglia l’amica musa esserci perno.
Ornar di rime belle ogni stanza del contrasto tra antico e nuovo – eterno –
Angeli, Arte, Torre e così sia ma il Giallo è il Rion della poesia.

Ormai siam dipendenti dai ritmi del consumo
E i soldi come fumo vanno via

Paghi due e prendi tre-far la spesa ma che stress-compro zucchero e caffè-sabato al supermarket
Sono andato, sono andato-sono andato al supermercato-e ch’ho trovato-come pensato-il prdotto consigliato-
Ma sono senza fiato-per la fila che ho trovato-e poi mi son lasciato-andare, andare-andare ad esagerare-nell’invidiare,-
Cercare-cercare- e poi comprare-comprare-comprare-comprare-articoli da mare-e senza esitazione-la sedia l’ombrellone-però è dicembre e non c’è il solleone-ma alla televisione-han detto state all’erta-e con la mente aperta-perché è in offerta-sofferta-ma certo sulla carta-che riempirai la sporta-
Paghi due e prendi tre-far la spesa ma che stress-compro zucchero e caffè-sabato al supermarket
E come sono belli, che belli-che belli sono i polli-da cuocere in gratella-e poi c’è la pastella-anche se sembra colla-ma piace a mia sorella-epoi la pasta frolla-con i salti in padella-e la spesa decolla-decolla,decolla-la frutta l’insalata-tagliata-impacchettata-lavata e asciugata-e incellophanata-come la zucca e la carota-che idiota, la zucca era vuota-e ignota è ignota ignota-la man cha la vuotò-però-non so-se la riporterò-indietro e la farò-cambiare-per tornare a comprare,consumare-far crescere il consumo-che come fumo i soldi vanno via-è una follia-pazzia-anche mia zia-che va al supermercato a far la spesa-è sorpresa-offesa-delusa-però anche lei è illusa-dalla televisione-dove dicon state all’erta-e con al mente aperta-perché c’è l’offerta-sofferta-ma è certo sulla carta-che riempirai la sporta-
Paghi due e prendi tre-far la spesa ma che stress-compro zucchero e caffè-sabato al supermarket
Ma che brava,che brava che bella la cassiera-colgrembiule da sera-si muove da pantera-con quella chioma nera-che sembra una criniera-è alta e fiera-come una ciminiera-chissà se stasera-vorrà uscir con me-anche senza un perché- e senza ma o se-con tutto il decolletè-e i suoi occhi di stella-se poi ha una sorella-si può prendendo due-portare a casa tre-anche fino alle tre-con tutto quel che c’è-e quello che più vale-intanto compro il sale-il vino ed il caviale-e il conto sale;-o al centro commerciale-la porterò a mangiare-strabigburger ma Mac-coso-quello molto famoso-con patate ultrafritte light-come non si è visto mai-assaggia e mi dirai-vedra,vedrai,vedrai;-c’ha molta pocacola-quella che non torna a gola-ma intanto il cuore vola-perché alla televisione-han detto state all’erta-e con la mente aperta-perché lì c’è l’offerta-sofferta-ma è certo sulla carta-che riempirai la sporta.
Paghi due e prendi tre-far la spesa ma che stress-compro zucchero e caffè-sabato al supermarket

Però se torna indietro la memoria volando sopra l’ali dei ricordi Il suono ci regala della storia Siccome l’arpa con i dolci accordi Immagini rievoca alla mente Così che ai nostri giorni non si scordiLa vita andata dell’antica gente: povera ai molti e grama, vita dura ma a testa alta vissuta – pienamente – che la miseria non faceva paura laddove con orgoglio e dignità la si sapea affrontar con alma pura con il lavoro ma con onestà arti e mestier del mondo contadino che ormai è passato e più non tornerà La perla dell’Adriatico: Baffino pescivendolo secco come un uscio che viene a Carmignano con il suo “apino” e a seguito le mosche fan lo struscio vendeva pesce fresco e genuino, le cozze e anche le vongole co i’ guscio sembra vederlo in piazza ancor che arriva: “Venite donne tutta roba viva”. Ancor’ ci par d’udire e si sentiva dell’ortolano il grido verso il cielo Mentre i carciofi con le mani offriva: “la signora lo vole senz’i pelo!” Coi doppio senso e l’aria un po’ lasciva propagandava i sui frutti del melo Rivolto all’ortolana con gran risa: “belle le son le mele di Marisa”: Lanciando i piatti con mossa precisa si stava al banco suo Guido di Fello L’arte del venditor gli fu decisa: vendea stoviglie, il piatto e il coltello. Ma a guardar tirar i piatti assisa la gente se ne sta sullo sgabello

A guardar lui che piglia i piatti a volo e mai ne rompe neanche uno solo.
Or Nappola c’è poi, il legnaiolo: di bussola rifà anche i ginocchi.
Di gente lì in bottega n’ha uno stuolo che pe’ lavori suoi si lustra gli occhi
Odore c’è di resina e di cere e i mobili che fa sono co’ fiocchi
E Gabbriello c'è vecchio barbiere allampanato dentro al suo cappotto
Lo tiene addosso per fare il mestiere dalla guerra del quindici-diciotto.
Le barbe fa nello stesso bacile e l’acqua in strada alfin butta di sotto.
Spolverina d’un vecchio giallo vile, ogni due settimane il sor Giovanni
Arriva con la Lazzi ed è gentile, lieve di mano per non far danni
Da calli e da duroni i piedi sana e da tant’altri piccoli malanni.Cirillo ancor, ribattitor di lana che per la vita sprimaccia materassi de’ letti della gente paesana,
così onorando l’annuale prassi che il riposo suole favorire, si dorma insomma a notte come tassi.
Benvenuto Pipone, per tre lire ti confeziona e vende de'; migliacci
Che per il palato son tutto un gioire. Ma in paese c’è de’ ragazzacci
Che a scherzi e burle lo piglian di mira lui ch’è sovrano tra' caratteracci
Diventa rosso e urla che gli tira se non la smettan co' lor frizzi e lazzi
Pare un tacchin paonazzo e gonfio d'aria s’incollerisce e urla come i pazzi!;
O calmati Pipon torna a' migliacci lasciali fare un vedi? Son ragazzi!!
Vendo spille bottoni fili e lacci; tratto la gente sempre in cortesia
E sulla bicicletta, senza impacci porto quasi un’intera merceria
La spingo a forza di pedali e bracci ed è la piazza la bottega mia
Che il ciel mi diede per fare il mestiere di venditor, merciaio e chincagliere.
Senza pretender d’esser pasticciere col carrettin vo’ in giro de’ dolciumi:
duri di menta freschi dan piacere, semi, lupini ve ne porto a fiumi.
Venite gente, venite a vedere; sentitelo i' croccante, che profumi!
E poi guardate lì in quel cestino, e ce l'ho io il miglior brigidino.
Esercito il mestier dell’arrotino il fil rifò a coltelli usati e rotti
Le forbici le so affilar di fino “tutto si può arrotar” è tra i miei motti
E cote e mola sono il mio destino ed il mio stemma…io son i’ Cinotti
Contento del mestier che porto in mano per strada e piazza qui di Carmignano.
Semi, lupini chi li vole ho de' lupini gialli come il sole
Duri di menta comprali gente e stai contenta
Donne ve la rifò nova la caldera mettetemi alla prova!!!
Venite qua signore belle vi fo il filo alle coltelle
Bottoni aghi e spille a non finire pe' du lire

Poi nella nebbia ancora, diafani fantasmi Ritornano a dimora nei più intricati chiasmi:
le pieghe della storia che come la foschia ovattan la memoria disciolti in fantasia
Sbiadiscono i ricordi! Un tintinnio rimane Come dei lievi accordi lontani di campane
In un mattino andato come lontane vele. -E' il tempo che è passato. E morde il cuor, crudele.
Ma nella foto vecchia in seppia o bianco e nero Ancora si rispecchia un mondo più sincero
Un mondo ormai perduto ma che tuttor ci resta, Come foss’un film muto nel cuore e nella testa.
In altri modi fa la gente festa, In questo nostro tempo più agitato
Di fame non si muor più ma che resta, Se ognun di noi vive più stressato
Consumismo cattivo ti fa l’animo cattivo, Divent’ansioso allora c'è bisogno di riposo.
Tutti al supermercato fan la spesa Di voglie ce n’è tante e pochi soldi
Nuovi bisogni, ma ce n'è a distesa, Allor vol dir s'aspetteranno i saldi
Per chi è ricco veramente il problema è inesistente, La classe media di questo passo va a morir d'invidia.
Troppo serrati i ritmi di lavoro Ma lavorando men, men si guadagna

Non c’è tempo per pausa e per ristoro O passeggiare pur per la campagna per trovar rilassamento.
In città tutte cemento la via maestra è con massaggi saune oppur palestra
Il body building per ricostruire una potente massa muscolare
Poi accade ch’anche chi non fa le gare col doping rischi presto di morire
Eppur dovrebb'essere un piacere, un passar lietamente un paio d’ore
Però se per gonfiarsi poi si more davvero non mi pare un bel vedere
E’ inutil che poi tanto ci si curi per inseguir muscolar chimere
Ovver per correr come le pantere usando i mezzi più dannosi e impuri
Quanto pensate che ancora duri quello coi pesi fiacco e mingherlino
Solleva il peso e par che si sfiguri gonfio come una rana od un tacchino
Ancora poco e schianta, siam sicuri a terra crolla sopra il tappetino
Oppur se di fatica ancor si sfianca rimane sotto i pesi sulla panca.
Guardate lì vicino com’è bianca quella signora credo d’alto rango
Che tutta si fa ricoprir di fango per far la prova se la pelle stanca
Cancelli le sue rughe o le ristringa dia tono, nutra ed ancor distenda
È inutile signora, non s’offenda ma è rinsecchita che pare un’aringa
Signora, su di lei la luce spengo! La vanità capisco è sempre tanta
Ma non è il caso, già sopra i sessanta di fa la giovincella nell’arengo.
Però all’aspetto fisico ci tengo coi nuovi mezzi a disposizione
Ricerco la bellezza e anche ritengo in merito aver pure ragione.
Fo’ diete e dal mangiar troppo m’astengo ginnastica ne faccio a profusione
Poi faccio i fanghi e il linfodrenaggio senza mai disdegnar un buon massaggio
Sopra quella cabina c’è un messaggio "Supersauna" è scritto e non si nega
Ma a ben guardare mi sembra una bega e per entrare lì ci vuol coraggio
Pure non vo’ pensare sempre al peggio ma quanto grasso c’è ad aspettare in riga
Quel c'entra, sorte che pare una spiga. O che magie si fanno in quell’aggeggio?
Eh si, già ve l'ho detto sono beghe quelle che avvengon dentro quell'alloggio
Che esce non sta in piè senza un appoggio e pare rifinito dalle streghe.
Appare tutto spigoli e riseghe da grasso ne vien secco allampanato
Svotati ha i magazzini e le botteghe ma alla fin della fiera è senza fiato
Del lardo addosso non ha più le pieghe però l’aspetto è alquanto malandato
Mi par quasi una mummia egiziana chissà la Supersauna s'è poi sana.

E' dolce ritornar al tempo andato come raccontar storie attorno al fuoco
Seppur anche il ricordo si fa fioco brace diventa il ceppo consumato
Della cenere sotto poco a poco cova il calor e poi riprende fiato
Basta soffiarci e ricomincia il gioco per una pigna od un legno spezzato
E vivon così nei nostri cuori i personaggi amati d’una volta
Le vite oscure o i passati ardori basta cercarli e corrono a raccolta
Poveri o ricchi, vinti o vincitori li sente ancor cantar l’alma che ascolta.
Sol crescere puote rigogliosa pianta se trae dalle radici nutrimento
La foglia allor la ricca chioma ammanta che ben basata mai non teme il vento
E l’albero così non ne vien stento, più forte nel terreno ancor s’impianta
Or de suo’ frutti da raccolta tanta che il coltivator ha gran contento
Così cemento della vita nostra per noi sempre le salde radici
Come il passar del tempo ci dimostra. Un giro ancor di giostra, un’altra danza
Sguardo al futuro e del passato amici sian pane e vin memoria e rimembranza

E su piazza Vittorio Emanuele teatro della rappresentazione:
la festa del patrono San Michele di fronte a così tante persone
giallo vessillo n’è ogn’or fedele degno d’antica gloria Re Leone
fra la sua gente non fa scena muta ma ruggisce orgoglioso e vi saluta.

"con la partecipazione straordinaria e gratuita di: Associazione Culturale e Teatrale "Il Chiodo Fisso" - Compagnia di Vernacolo Fiorentino di Comeana, Carmignano (PO) Via Machiavelli, 2"

IL RIONE GIALLO RINGRAZIA TUTTI I RIONALI CHE HANNO RESO POSSIBILE LA REALIZZAZIONE DI QUESTA SFILATA

Foto e contenuti sono liberamente riproducibili dagli utenti, ma con l'obbligo di indicarne la fonte: festadisanmichele.it
Foto gentilmente concesse da Foto Ottica RADAR via Vittorio Emanuele II Poggio a Caiano


INDIETRO


Torna ai contenuti | Torna al menu