Festa di San Michele - Carmignano - Prato


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Il saluto del Presidente della Proloco

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Il saluto del Presidente della Proloco

Cos'è il San Michele? Ho "scoperto" questa festa magica più di venti anni fa: prima da spettatore, con i miei genitori, ospiti del balcone forse più bello di questa piazza ed ospiti di una signora che non c'è più, poi da cronista di un quotidiano, da quattro anni anche da presidente della Pro Loco. E tutte le volte cerco di rispondere alla stessa domanda: da spettatore curioso ed incuriosito, da cronista, da operatore interessato a promuovere un territorio. Cos'è il San Michele, appunto?
Una festa del genere non te l'aspetti. In tanti rimangono spiazzati ed increduli che tutto questo possa accadere in un paese così piccolo, artefici i suoi abitanti. E lo capisci dallo stupore stampato sui volti dei tanti, a migliaia, che ogni anno si arrampicano su per queste colline.
C'è chi ancora arriva pensando alla solita sagra con la solita sfilata folcloristica e magari uno strampalato e divertente palio a chiudere la serata. Niente contro le sagre, sia chiaro. E ben vengano. Ma il San Michele è altro. E' teatro di piazza, spontaneo e raffinato, essenziale o a volte ridondante, ma comunque teatro: un suggestivo racconto per immagini e uno scrigno al cui interno si celano estro, fantasia e bravura artigianale. Certo c'è anche il palio. Certo c'è la festa che ruota attorno. Ma sta lì, in questa particolarissima forma di teatro di piazza che racconta un territorio e la sua storia, tutta la grande potenzialità turistica dell'evento, ancora non del tutto espressa: sta in quei grandi carri che sfilano per tre giorni attraverso la piazza, costruiti con gesso e scagliola e sostituiti nel tempo da altri vestiti di uomini e tessuti o da macchine semoventi, sta in quelle centinaia di costumi cuciti notte facendo, nelle sceneggiature raffinate che si susseguono una dietro l'altra, nei balletti e negli effetti speciali. Questa è la festa vista da fuori. Ma non ci sarebbe San Michele senza la passione che anima i rionali, senza quel sano campanilismo che li unisce (e li divide) per almeno tutto il mese che precede la sfilata facendone un'autentica festa corale e di popolo. E non di meno ci sarebbe San Michele senza quella stravagante goliardia che contagia il paese, a volte incomprensibile anche a chi abita a soli tre chilometri di distanza. Come spiegare altrimenti le notte di sonno perse nei cantieri a costruire carri e cucire costumi, i pianti (di grandi e piccini) per un palio od una sfilata persa o la voglia di sfilare, da pochi mesi ad ottanta e più anni.
Se siete venuti oggi a Carmignano per la prima volta, divertitevi a scoprire anche i tanti segni di queste febbre che contagia i carmignanesi. Se poi vorrete tornare, vi aspettiamo per farvi scoprire le altre bellezze del nostro territorio: dal vino che vanta una tradizione millenaria agli Etruschi, dalle pievi medievali alle ville medicee o la natura da esplorare a piedi, a cavallo e in bicicletta
Il San Michele è difatti solo una delle tante piccole gemme che ricamano le nostre colline.
Vi aspettiamo per darvi utili consigli all'ufficio di informazioni turistiche che si affaccia proprio sulla piazza dove siete oggi. Oppure venite a visitarci sul nostro sito, all'indirizzo www.carmignanodivino.prato.it.

Walter Fortini
Presidente della Pro Loco di Carmignano

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