Festa id San Michele - Teatro in Strada - Carmignano

Sabato 26 settembre 2015

Giurato 5
Alessandro Timpanaro - attore

Primo posto

Ispirandosi alla tecnica del set cinematografico, questo spettacolo ha saputo coniugare maniera eccezionale la leggerezza del taglio narrativo con la sinossi più prettamente drammatica incentrata sulla figura umana del medico del paese. Le scelte musicali a tema classico verista a sottolineare la narrazione e le musiche nei momenti di pausa “set”. Le ho trovate particolarmente innovative. Ottima la coreografia e la gestione delle masse ed eccellenti alcune trovate registiche degne del migliore Fellini. Bravissimi anche per la cura delle atmosfere e per il taglio teatrale. Il finale estremamente lirico e commovente dopo l’impostazione leggere è stata la ciliegina sulla torta. Carri bellissimi e curati.

Secondo posto

Molto bella e d’effetto l’entratura con l’entratura con le voci fuori campo mentre i figuranti inscenavano il famoso dipinto “il IV Stato”. Sicuramente un lavoro che tocca temi impegnati e importanti che assolve quello che io chiamo “occhiali” per l’arte: far riflettere. Coreografie molto curate e musiche sempre pertinenti. Colpo di teatro magistrale la lettura a più voci della Costituzione mentre viene aperta la bandiera italiana. Carri magnifici e curati, come i costumi. E’ stato lo spettacolo forse più profondo ma ha sofferta di una certa pesantezza forse inevitabile trattando un tema del genere. La chiusura con il protagonista che è salito sopra la scala azzurra l’ho trovata un po’ scontata ma non al punto di inficiare l’ottimo lavoro.

Terzo posto

Premetto che ho tenuto conto della giovane età della regista e del fatto che fosse alla sua prima esperienza come regista. Inizio molto coinvolgente (complimenti all’attrice che ha prestato la voce della narrazione fuori campo). I carri, per quanto belli e d’impatto, li ho trovati un po’ distaccati dal resto della storia che si voleva raccontare. Dico che più che teatro si è fatto della narrativa con l’aiuto di alcune (belle) coreografie. Consiglio vivamente, per la prossima volta, di istruire meglio i figuranti perché non li si può vedere ridacchiare su un tema rosso sangue pieno di cadaveri. Insomma, le potenzialità ci sono ma forse si dovrebbe cercare di essere un po’ meno narrativi e un po’ più teatranti.

Quarto posto

Sicuramente lo spettacolo più debole dei quattro. Non tanto per la scelta del soggetto che potrebbe anche lontanamente ricordare “Nuovo cinema paradiso” quanto per l’assenza di un legame vero tra quello che è la voce narrante e quello che accade in scena, tra quello che è il testo e quello che è la coreografia. Il testo e il modo in cui viene raccontato sono talmente carini che tutto il resto ne è offuscato, quasi come un riempitivo. Tanto è scritto bene il testo e commovente tanto era lenta la fase scenica spesso discontinua nei ritmi e nelle dinamiche. Curando le scene quanto il testo, il risultato sarebbe stato ben altro.