Festa di San Michele - Carmignano - Prato


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San Michele 1986

1986

San Michele 1986


presenta

"L'arte… messa ormai quasi da parte"

L'argomento che quest'anno viene presentato tratta di tutti quei mestieri che stanno scomparendo o sono già scomparsi; la sfilata si apre con un balletto il quale rappresenta "il risveglio" intenso come inizio della giornata di lavoro. al balletto fa seguito il primo carro che rappresenta il lavoro pi antico e diffuso, la coltivazione dei campi. I contadini si recano nei campi, d essendo settembre si preparano a tagliare il grano.
Sul secondo carro abbiamo ricostruito un antico mulino ad acqua dove spicca la figura del mugnaio che oggi con il continuo progresso è scomparso. Tre personaggi occupano il terzo carro, "il maniscalco" che si occupava della ferratura degli animali il corbellaio intrecciatore di ceste corbelli e stuoie che tutt'oggi sono pregiati oggetti di arredamento e il bottaio che riparava le botti.
Il quarto carro rappresenta i lavoro del domani del tempo di ieri; le giovani donne non fanno più il lavoro dei campi ma si affacciano alla tessitura ed è quindi che compaiano i primi telai alloggiati in una stanza della casa che rappresentano un primo gradino verso i cambiamenti nella forma di vita. tutti i vecchi mestieri ormai scomparsi facevano parte della vita quotidiana del tempo passata, vita forse più arrabattata, ma certamente meno frenetica di quella odierna.


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"Maggiolata Carmignanese"


Fin dall'epoche più remote, il mese di maggio è stato momento di particolari feste, di significative allusioni connesse con la civiltà dell'uomo, di ricorrenze correlata alle più importanti manifestazioni della natura.
Tradizioni, queste, tramandatesi tra i popoli secoli dopo secoli.
Carmignano ha, in passato, accolto il maggio con modesti ma significativi episodi che sancivano l'importanza di essere giunti al trionfo della primavera: per le promesse mantenute nei raccolti; per l'esplosione dei colori e dei profumi; per lo sbocciare per l'amore tra i giovani; per ritrovarsi all'aperto con i vicini, facendo piccoli ma raffinati lavori manuali oppure dando vita a festeggiamenti, tutti insieme allegramente.
Il Rione Celeste, con lo sguardo al passato, ma considerando eventi e problemi di oggi, presente una maggiolata nostrana ove all'esaltazione del mondo del lavoro fa seguito il ricordo di vita passata fatta di mistiche e spensierate serate all'aperto per auspicare che il maggio divenga, anche importante momento di verifica e di impegni affinché sano ritrovati colori e profumi del nostro rigoglioso patrimonio culturali, bandendo dalla terra carmignanese qualsiasi forma di inquinamento.


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"Origine ed evoluzione della festa di San Michele"


La sfilata del rione si apre con uno spaccato della società del 1200 periodo in cui scese a Carmignano Bernardo da Quintavalle, seguace di San Francesco, il quale trovo il popolo sensibile al messaggio francescano e con questo ardore religioso, edificò la Chiesa, che successivamente venne dedicata a San Michele, patrono del paese. Con il passare degli anni questa festa ha perso il suo carattere religioso, ed è diventata una manifestazione dove l'esteriorità ha preso il posto dei valori autentici fino ad arrivare all'adorazione del ciuco divenuto idolo della festa. La sfilata termina con un invito all'unione di tutti i rioni al fine di gustare la genuinità di una festa che risvegli i sentimenti di fratellanza e di solidarietà.


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"C'era una volta"

Con la sua sfilata il Rione Verde, quest'anno, intende innanzitutto ritornare nuovamente a quelli che sono stati, nei vecchi tempi, gli scopi principali della nostra festa: far trascorrere al pubblico presente qualche minuto in allegria e spensieratezza senza che gli vengano lanciati assurdi messaggi politici, ecologici, nostalgici o di altro genere.
Per questo la nostra sfilata è ambientata nel mondo delle favole, adattato alla nostra festa, con chiari riferimenti a fatti, che normalmente avvengono nel periodo di San Michele.
"Ogni riferimento a fatti e personaggi reali NON è puramente casuale".


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