Festa di San Michele - Carmignano - Prato

San Michele 2002

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"L'urlo muto del Silenzio"

La memoria può esercitare una grande azione sul passato, trae nuove esperienze da quelle già consumate: è il senso delle cose ancestrali, la conservazione, il ripensamento, la rielaborazione per cui le cose già fatte continuano a vivere in noi e determinano la tradizione. Frutto del parto del passato, più conosciuta per sembianze che per natali, è da sempre la parte più ammirata dell'uomo che da lei riceve ogni qualvolta vanto. La sua argutezza cambia gli eventi, le cose mute parlano, le insensate vivono, le morte risorgono. E' la grandezza di una forza incantatrice di anime, e unendosi all'esperienza dell'uomo, uniformemente decorrono.
"…E' vero che la potenza della tradizione non sempre è consapevole neanche di se medesima, è vero che alla sua forza produttiva, la quale intende e definisce se stessa, vuol essere congiunta ad un'altra forza istintiva, ed è altrettanto vero che la perfetta unione e vicendevole compenetrazione delle stesse produce un'estrema solubilità…" perché, allora, spesso si cancella il valore di questa spinta del passato?
Il vivere in un'era tecnica, come oggi si dice, non può essere sufficiente come giustificazione anche perché non è tanto da chiedersi quali cose siano finite, ma con che cosa surroghiamo noi che assecondiamo la distruzione ed il mutamento, le cose che crediamo erroneamente in disuso?

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"Visita - Riscoprirsi a Carmignano"

Ripercorrendo luoghi e spazi a me comuni in una lontana infanzia, cerco tutto quello che può riuscire a colmare l'irrequieto vivere di questi giorni.
Ritrovo quelle emozioni e certezze che riempiono la vita dell'uomo, una fede nella propria terra capace d'infondere nuovo entusiasmo.
Il grigiore che ci circonda svanisce davanti alla bellezza che Carmignano ed il suo simbolo propone.

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"La Carrozza di Pilade"

Vi ricordate la carrozza di Pilade?
Già, non c'eravate,
neppure io c'ero,
ma me l'hanno raccontato!
Un racconto semplice, sincero, com'erano le cose di allora!
Mi sono divertita, e nel divertimento quasi commossa,
Tenterò di fare la stessa cosa anche con voi,
di raccontarvi quello che accadeva all'alba di un giorno qualsiasi
nel nostro magico paese: Carmignano.
Stasera,
quando tornerete alle vostre case,
forse coi piedi che vi fanno un po' male,
ma sicuramente col sorriso sulle labbra,
anche voi potrete dire:
ve la ricordate la carrozza di Pilade?

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"Bianca, una donna due volti infiniti colori"

Correva l'anno 1548, in quel di Venezia nasceva Bianca Cappello. Singolari casi e alterne vicende ne accompagnano i passi da una predizione a un riscatto da una Repubblica al Gran Ducato Fiorentino dal primo uscir di fanciullezza all'istante in cui si vede elevare da privata a principesca fortuna. Di lei conosciamo il nome, il bel volto dipinto, e l'altra faccia, quella tracciata dal volgo. In bilico tra un passaggio di malelingue e la tranquillità della Villa Medicea, sua residenza qui in quel del Poggio, muta anime e sembianze, cangia colori, confonde storia e irreale nel vortice di una passione stringente. Le tinte a tratteggiarla sono infinite, ma il ritratto è uno: al di là dei tempi vivendo una libertà che l'epoca non la consentiva, netta si staglia una figura dai contorni sfumati. Bianca è l'immagine che ne resta è, questo è certo, quella di una donna.

Classifica Finale

Palio dei Ciuchi

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