Festa di San Michele - Carmignano - Prato


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San Michele 2013 - Rione Verde - Felice. Felice. Felice.

2013

-


presenta

Felice, Felice, Felice

MAESTRA:… Dov’ero rimasta … Bogardo Buricchi e Arrigo Cecchi

ALUNNO: Buricchi come la nostra scuola?

MAESTRA: Proprio lui
La loro Amicizia
Chi può definirla?

ALUNNI: Maria che mi presta lo smalto brillante
Quando Andrea mi fa giocare alla Playstation
Lucia che mi aiuta a risolvere cose molto difficili
Matteo perché mi passa sempre a chiamare
Paola che mi fa i piaceri

MAESTRA: Ragazzi … aprite le orecchie Vi racconto una storia di Amicizia vera
Due bambini, come voi, compagni di banco in quarta e quinta elementare

Bogardo della Serra e Arrigo di Carmignano, classe 1920
È un pomeriggio d’estate, fa caldo nel chiostro della chiesa di San Michele
I ragazzini giocano fra le colonne francescane, imparano a servire Messa in latino
Arrigo e Bogardo legano all’istante
Vivaci, indomabili, crescono spalla a spalla fortificandosi, complici di giochi e scherzi
Per anni metteranno a dura prova la pazienza del buon don Francesco PIeralli, e non solo

POPOLANE: Che ragazzacci quei due
Hanno rincorso mio figlio, sono da evitare
Al mio ho detto di stare alla larga
E poi sempre con quella fionda in mano

MAESTRA: Adesso chiudete gli occhi
immaginate gli anni Venti
li vedete Arrigo e Bogardo?

ALUNNI: Sono chierichetti, tutti pieni di colori e trine (la classe ride)
Io vedo disegni e fiori
Hanno il fuoco benedetto, lo portano nelle case
Una sposa bellissima grandissima con un velo lungo lungo, una principessa

MAESTRA: Il tempo spensierato della scuola vola via
Bogardo non ha più la madre, dovrà studiare in Seminario
Arrigo aiuta il padre, lavorerà duramente, fabbro nella bottega di famiglia, poi vetraio, poi operaio nei turni di notte
Lunghe lettere tengono accesa l’Amicizia
Da quelle parole Arrigo trae il coraggio per credere nei proprio sogni: vuole correre, e correrà
Le medie Le lunghe distanze A fianco dei professionisti
Con misere scarpe di para e l’incomprensione della madre e delle sorelle

MADRE DI ARRIGO:
Che figliolo! Che vergogna!
SORELLE DI ARRIGO:
Mamma non farglielo fare
Lo vede tutto il paese
Con quelle mutande sembra un saltimbanco
MADRE DI ARRIGO:
Smettila. Devi smetterla!

MAESTRA: Bogardo abbandona il Seminario, non è la sua strada, non sarà il suo futuro
Ogni sera dopo il lavoro segue in bicicletta l’allenamento di Arrigo, gli tiene il tempo, lo sprona
Chiede agli amici, mettono da parte i soldi
Ora Bogardo può regalare ad Arrigo il suo primo paio di scarpe da corsa

È il momento di fare sul serio, di affrontare paure e pregiudizi
Con il dono delle scarpe Bogardo ha offerto ad Arrigo un’opportunità
Si prospetta un arduo impegno, una sfida concreta
Ora Arrigo può crederci davvero

Importanti competizioni, ottimi piazzamenti
ma non ancora abbastanza per vincere l’ostinato no dei parenti
È l’estate del ’37, c’è una corsa prestigiosa proprio a Carmignano
Vedete la piazza? La gente, le autorità, i podisti?

ALUNNI:
Io vedo i Carabinieri
Lo zucchero filato
I giudici di gara
Il dottore
I chicchi giganti

MAESTRA: Spinto da Bogardo, Arrigo si iscrive alla gara
La famiglia Cecchi sbarra le imposte, si chiude in casa per la vergogna
Per convincerli serve una vittoria

MAESTRA: Seconda Guerra Mondiale, ragazzi
Non vi chiedo di immaginarla
Bogardo viene scartato dalla leva militare, sarà un partigiano sui nostri colli
Arrigo è arruolato nel decimo reggimento Vittorio Emanuele Lancieri a Casalecchio di Reno
È il 1940. I due continuano a scriversi

BOGARDO:
Cerca di farti coraggio, la vita non è sempre rosea e bella come la si vede da ragazzi.
Spesso all’orizzonte avanzano nuvoloni neri a oscurare il cammino … ma poi torna il sereno

MAESTRA: In Emilia Arrigo incontro l’Amore: Nina, alta e snella
Confida all’amico, durante una breve licenza, che la sposerà
Bogardo si dichiara innamorato delle belle donne
Il suo indomito Cuore è preda di un Amore impossibile, proibito, ostacolato dalla famiglia Buricchi: Rosella, malafemmina

BOGARDO:
Tu Arrigo sei sposo novello e non voglio trascinarti in un’impresa pericolosa, che non si sa come va a finire. Può darsi che tu possa aiutarmi senza esporti troppo, restando vicino alla tua famiglia, però ricordati, non fiatare con nessuno, nemmeno con tua moglie e coi tuoi genitori

MAESTRA: È il ’43, Arrigo e Bogardo hanno ventitre anni, sono a Carmignano
Arrigo si è sposato, Bogardo insegue l’Amore con inquietudine, gira con fogli e stilografica pronto a comporre versi

SCRISSE BOGARDO:
È nostra la sera
sui cigli dei campi
ancora biancastri di brina.
Il sole non basta a vibrare
nell’anima strilli di rondini.
Se mai sarà dato tornare,
ansanti, nel pieno tremore,
ci stupiremo guardare
con occhi di primavera

MAESTRA: Bogardo è un amante appassionato della libertà, della pace, della democrazia
Agisce con la milizia clandestina Sap, Squadra di Azione Patriottica, per boicottare il regime nazi-fascista. Deve organizzare una propaganda serrata per fare insorgere il popolo
Ora Bogardo ha bisogno di una mano dall’amico: gli servono i ferri, per costruire un macchinario che stampi volantini
Ora Arrigo può essere utile all’amico, lo vorrebbe lontano dai guai, ma capisce che niente può fermarne la determinazione: il suo dono è un prezioso, segreto, aiuto
È grazie a quei ferri, e a Rizieri Buricchi comunista convinto, che Bogardo e i suoi costruiscono il rudimentale ciclostile, i volantini circolano di nascosto, le masse contadine si sollevano in un memorabile sciopero

ALUNNA: Io uno sciopero l’ho visto in televisione

MAESTRA: Quello fu il primo a Carmignano dopo venti anni. Un’alleanza con la Resistenza contro l’occupazione. Pensate ragazzi che i tedeschi pagavano le spie fino a cinquanta lire, ed erano tanti soldi, ma nessuno ha mai denunciato le azioni di sabotaggio

ALUNNO: Cos’è un sabotaggio?

MAESTRA: Un’azione d’intralcio, di ostacolo al nemico. Bogardo e i suoi ne fecero tante: misero una bomba-carta negli uffici comunali dell’annona, tentarono di far saltare il ponte di Camaioni per aiutare le forze alleate aeree, tagliarono i fili del telegrafo per impedire le comunicazioni naziste, e il drappo rosso, quella bandiera che comparve all’improvviso al Campano il primo maggio del ‘44
Quella del ‘44 è un’Estate di Fuoco per il territorio
Fra gli obiettivi sensibili dei bombardamenti alleati e della Sap di Bogardo: la fabbrica di esplosivi Nobèl, o Nòbel come i vostri nonni la chiamavano
Arrigo non sa dove l’attentato avrà luogo, ma sente dalla voce di Bogardo che quell’azione non è come le altre
È la sera dell’11 giugno ‘44: i reparti della Wehrmacht di stanza alla Nobel sono impegnati in una festa da ballo. Il momento perfetto per colpire. In otto si preparano.
Bogardo, il fratello minore Alighiero, Ariodante Naldi e Bruno Spinelli hanno il compito di piazzare una miccia su un vagone carico di tritolo. Ma qualcosa va storto: l’esplosione travolge tutto e tutti. I quattro muoiono sul colpo. Ruffo del Guerra, Lido Sardi, Enzo Faraoni e Mario Banci rimangono feriti. Il fragore è assordante

L’intero paese di Poggio alla Malva viene scoperchiato, gli abitanti costretti a sfollare

ALUNNA: Cosa vuol dire sfollare?

MAESTRA: Hanno dovuto abbandonare le loro case, distrutte o danneggiate dall’esplosione

ALUNNO: Allora erano arrabbiati con Bogardo
ALUNNA: Ma se era morto …
ALUNNO: Se la saranno presa con suo babbo

MAESTRA: Beh, qualcuno forse sì

ALUNNO: E il fragore cos’è?

MAESTRA: Un rumore intenso, un boato, come una bomba che scoppia

ALUNNA: Non voglio immaginare le bombe. Mi fanno solo tanta tanta paura

MAESTRA: Arrigo è a letto nella sua casa a Carmignano. Lo spostamento d’aria scardina la finestra.
In lontananza, un alto fungo di fuoco illumina la notte
Diciotto vagoni pieni di dinamite sono appena esplosi, portandosi via l’amico di una vita

MAESTRA: Bogardo e i suoi vengono celebrati ogni anno come eroi della Resistenza
Arrigo ha vissuto una lunga vita piena di soddisfazioni, in nome di una grande passione: lo sport. Ha continuato a correre fino all’ultimo. Come giornalista ha seguito ogni disciplina agonistica
I consigli audaci, il coraggio di credere nei sogni, l’appassionata voglia di libertà, il sorriso di Bogardo, hanno illuminato la via di Arrigo passo dopo passo
Ci piace credere che la posata tranquillità di Arrigo abbia almeno un poco placato l’ardente sete di vita e gloria in Bogardo

ALUNNI:
Allora l’Amicizia non passa con gli anni
Se noi non vogliamo perché dovrebbe?
L’Amicizia è una cosa seria
Non è cosa da poco

BOGARDO:
Voglio essere superbo non ipocrita: io aspiro alla gloria
Sento in me una voce che mi dice: sarai celebre. Sogno infantile? Chissà. Se si avvererà il mio motto, sarò felice, felice, felice
Per amorem ad gloriam


Bibliografia

Bogardo Buricchi, diari, lettere e manoscritti inediti di proprietà della fondazione Alberto Moretti.
Arrigo Cecchi, Carmignano Ieri. Viaggio nella memoria (cronaca di una vita), Masso delle Fate Edizioni, Comune di Carmignano, 2003
Daniela Nucci,
Bogardo Buricchi. L'uomo, il poeta, lo scrittore", Masso delle Fate Edizioni, 2013
Alessandro Affortunati,
Milel volte no – Sovversivismo ed antifascismo nel Carmignanese, M.I.R Edizioni
Alessandro Affortunati, “Di morire non mi importa gran cosa”, Pentalinea Edizioni
Marco Palla
, Storia della Resistenza in Toscana, Carocci Editore
Marco Palla,
Mussolini e il fascismo, Giunti Editore

Note
Le parole di Bogardo sono tratte dai manoscritti originali

Il Rione Verde ringrazia tutti quei RIONALI che, lavorando insieme con passione, amicizia e complicità, rendono vivi quei valori che abbiamo scelto di raccontarvi nel nostro spettacolo.

Il nostro grazie va anche ai Chiodo Fisso, ai Rude Boys e a Versus Compagnia Teatro/Laboratori Teatrali per il prezioso contributo.


Carri, costumi, soggetto, drammaturgia e musiche sono interamente frutto del lavoro volontario dei rionali.

La REGIAè della cara amica SILVIA MERCANTELLI
voce recitante insieme ai Versus e ai bambini del Verde

Per le coreografie ringraziamo KATIA MANCINI del Centro danza e spettacolo 'Punto Sport' e Miosotys Dans School; LARA FAVI dell'Accademia di danza 'Hidron' , JESSICA SERAFINI della Jessdance e l’Associazione di ginnastica ritmica LA FENICE – Carmignano.

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Le foto sono gentilmente concesse da
Alberto Sforazzini Fotografo - Via Giotto - Poggio a Caiano


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