Festa di San Michele - Carmignano - Prato


Vai ai contenuti

San Michele 1987

1987

San Michele 1987


presenta

"E Ora?"

Breve cronistoria del rapporto dell'uomo-natura nella speranza che esso non debba concludersi con questa esclamazione che significherebbe impotenza di fronte alla morte dell'ambiente.
Il Rione Bianco nello svolgimento delle sue sfilate nei vari anni del San Michele ha sempre avuto una particolare attenzione per la realtà quotidiana il che ci ha spesso portati vicini alla sensibilità del pubblico al quale siamo grati per l'attenzione che ogni anno ci dimostra e per il ricordo che serba per noi.
Per non sentirci quest'anno siamo stati ispirati per la sfilata da una giornata di pioggia. Era un brutto giorno e di fronte ad un albero caduto, ci siamo guardati intorno, ci siamo ricordati dei discorsi di chi quotidianamente vive a contatto della natura ed abbiamo riflettuto. Perché gli uccelli muoiono avvelenati, perché ogni anno ci restano meno boschi e che cos'era la natura per i nostri progenitori? Queste erano alcune delle domande che ci venivano in mente insieme al pensiero che se la natura morisse non potremmo che esclamare sconsolati: "E Ora?"


presenta

"La nebbia ai dolci colli "
(Atto di omaggio e di amore alla nostra pianta più bella ed utile: "l'Ulivo")

Quest'albero già venerato dagli Etruschi, dai Romani e coltivato da sempre con particolari cure dai nostri antenati, nonostante le falcidie che periodicamente il gelo compie, è l'emblema delle nostre colline ed il simbolo dei nostri caratteri: ruvidi, nodosi, contorti all'esterno (apparenza), quanto sono morbidi, duttili, caldi di colore, teneri di sfumature all'interno (sentimenti).
Il periodo scelto è la raccolta novembrina quando le prime nebbie accompagnano le brevi giornate invernali.
Dai sacrifici campestri, all'alacre lavoro al frantoio, dove il frutto diventa prodotto prelibato il momento della spartizione col proprietario terriero gustando la fettunta ed un bicchiere di vino novello: tre fasi di un rituale ancora oggi celebrato.
E ciò malgrado gli eventi sfavorevoli della natura, l'abbandono egoistico della terra da parte dell'uomo, assalta i centri di grande di distribuzione a caccia del prezzo e non della qualità.
La sfilata del rione rappresenterà, pertanto, lo svolgersi dei lavori e d egli eventi per la produzione dell'olio: la raccolta degli ulivi, il lavoro intorno alle macine, festa della fettunta e divisione tra proprietario e colono del prezioso prodotto.
Ma se la terra viene abbandonata, se gli ulivi si lasciano morire, quale prodotto finiremo per usare?
L'angoscioso interrogativo pensando al domani.


presenta

"Ci siamo anche noi "


E' un grido di allarme che tutti gli elementi della natura rivolgono all'uomo per chiedere rispetto, cura, attenzione, affinché la sua opera non rompa l'equilibrio e l'armonia esistenti.
Gli elementi della natura personificati dalla purezza dei bambini stabiliscono con l'uomo rapporti amichevoli e gli offrono fiduciosi i doni della terra; infatti, da sempre, la natura è fonte di vita per l'uomo, che con la sua laboriosità rende fertile la terra diviene dominatore dell'ambiente.
Con il passare degli anni, il bisogno di una vita migliore, porta l'uomo all'abbandono della terra, lo spinge verso una industrializzazione sempre più esasperata, causa gravi problemi ecologici, che minacciano la vita stessa dell'uomo.
Solo quando si riuscirà a rispettare ed a creare l'armonia tra natura e d uomo si potranno ancora gustare le bellezze naturali e la gioia di vivere.


presenta

"24 Ore"


Episodi di vita carmignanese di un tempo, che descrivono il lento trascorrere di una giornata paesana di qualche decennio fa quando la gente viveva con più semplicità, ma forse per questo apprezzava di più i veri valori della vita, la famiglia, i contatti umani e la vita di gruppo. Oggi invece buona parte di questi valori sembrano non avere più senso, crediamo solo in noi stessi e ci illudiamo così di aver di più.


Torna ai contenuti | Torna al menu