Festa di San Michele - Carmignano - Prato


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Giallo 2010

2010

presenta:

"Carmignano a colori "

Regia:
Giacomo Ceccarelli

Testi:
Manuela Fogliazza

Progetto Carri:
Luigi e Pietro Pellitteri
Giacomo Caccarelli
Gellio Salvatore
Cinzia landucci
Interamente eseguiti nel cantiere rionale

Voce recitante:
Valentina Banci

Elaborazione musiche:
Pippo Meo

Coreografia:
Fabiola Borrelli
Rossella Ambrosini

Costumi:
I costumi sono stati in parte realizzati dai rionali, un sentito ringraziamento va al rione Celeste per il sostegno e la collaborazione

Presentazione storica:

Per cento anni, dal 1876, ventisei milioni di italiani lasciarono il proprio paese per andare a cercare un vita che fosse vita in altre parti d’Europa, in America, in Argentina. Soltanto un terzo di loro è tornato a vivere nella propria terra. Dalla toscana, tra il 1906 ed il 1915 partirono circa trecentotrenta mila persone.
Ancora agli inizi del Novecento, il viaggio per le Americhe poteva durare anche un mese. Trenta interminabili giorni in cui la gente viveva in condizioni oggi difficilmente
immaginabili: affollamento con conseguente riduzione al minimo degli spazi vitali, promiscuità, scarso cibo cattivo danneggiava ulteriormente quei corpi già provati,
soprattutto le donne in gravidanza ed i bambini. Gli alloggi degli emigranti erano generalmente collocati nella parte inferiore delle navi, nelle stive, nelle aree che maggiormente risentivano di maltempo, correnti, pochissima aria. Molti di loro, almeno quelli che avevano, nonostante tutto, mantenuto uno stato di
salute sufficiente, trascorrevano perciò gran parte delle loro giornate a cielo aperto, scrutando l’orizzonte, aspettando che un lembo di terra indicasse un segnale.
L’arrivo e l’attracco in porto, non sempre erano una conquista.

Al contrario, spesso i loro occhi vedevano un’immagine ben diversa da quella che il loro
cuore aveva creato per sopportare quelle radici strappate alla terra. Molti, venivano respinti, perché affetti da malattie contratte nella traversata, o perché creduti tali.
ll legame con il proprio mondo si manteneva vivo con lunghe lettere, scritte o commissionate, perché la lettura e la scrittura non erano alla portata di tutti. Con le
fotografie, che fissavano per sempre lo sguardo sospeso di chi abbandona, consumate dalle mani preganti di chi resta.

RINGRAZIANDO GLI ALTRI RIONI ED IL PUBBLICO
IL RIONE GIALLO
RIONE DEL LEONE
PRESENTA:

“CARMIGNANO A COLORI”
Il soffio di Briseide Favillini
Carmignanese
Emigrata in America per amore

Lasciai alle mie spalle
i sassi e la polvere,
i calzettoni bianchi di bambina
che sulle mie gambe scarne
con loro correvano inseguendo sogni.
Lasciai il vento
scivolare
tra i lunghi capelli di giovane donna.
Sfiorai tracce di ricordi,
la passione e il dolore
del giorno in cui divenni madre
e li posai sulla mia terra,
a segnare solchi indelebili
sui quali un giorno
ritrovare i miei passi.
E quel giorno
la mia memoria
percorrerà
quei sentieri solitari,
quei fiumi in piena
di vita trascorsa
e allora racconterà...
Parlerà di un silenzio lieve
in cui una donna,
madre di chi mi fu madre,
raccolse le sue scarpe
un materasso umido
le stelle della notte
e con loro avvolse
l’odore di sogni antichi,
il sibilo del vento,
l’opaca polvere tra le mani.
Questo fu il suo solo bagaglio.
E per giorni solo mare
ovunque e dentro
e intorno avvolti
tutti
da un cielo frastagliato e umido.
Tutti
ed io con lei,
con cui per sempre partì
una parte di me,

la stessa che ancora è in viaggio
sospesa
la stessa che
ancora
cerca di ritornare.
E salivo
salivo sul ramo più alto
del mio ulivo di bambina,
sperando
da lì
di poterla toccare,
l’America.
Poesia
“Non ce ne siamo andati per sempre,
nessuno se ne va per sempre,
siamo un po’
nel sole di mezzogiorno,
nella corrente del fiume,
nelle strade ardenti dell’estate,
nelle notti tristi dell’autunno.
Siamo rimasti un po’ nell’aria
e un po’ nella terra,
nel soffio del vento
e nel caldo della siesta.
Non ce ne siamo andati del tutto,
un po’ siamo rimasti
in ognuno di coloro che abbiamo lasciato,
un po’ siamo rimasti
nella voglia di tornare
che a volte ci passa addosso,
ci travolge inondandoci di ieri,
per poi andarsene
lasciandoci esausti,
senza energie,
a forza di ricordare.
Non ce ne siamo andati del tutto,
nessuno se ne va del tutto,
lo so perché a volte torno
in un profumo
in un suono
in un colore
o in un sogno che poi dimentico.”

“Mia cara nipote,
quanto vorrei che
una carezza
ti giungesse
insieme
a queste mie
parole...”

Mi raccontarono
i suoi occhi stanchi
uguali a tanti altri che
vedono partenze
e mai ritorni.
Del suo volto
mi parlarono,
dello sguardo sospeso
di chi abbandona,
lo stesso che io
continuo a cercare
frugando tra pezzi
di un mondo lontano
che
puntuali
raggiungevano
le mie mani giunte
in ogni notte di Natale.
Guardavo le mie dita
sprofondare nella seta leggera,
veste preziosa di notti
qui troppo buie
per esserne avvolte.
E le mie labbra farsi miele
nella dolcezza di aromi antichi
che liberavano
di quel mondo lontano
l’odore e il sapore
custodito dal fondo del mare
nel silenzio del lungo viaggio.
In quello scrigno prezioso
io mi immergevo
assaporando l’odore
di terre lontane
che si fondevano
toccando
il manto di trame intrecciate
di storie di vite
lontane e presenti,
in quel vuoto che rende l’assenza
una presenza costante.
Rotolavo il mio corpo
tra oro e brillanti
sulla vernice rubino
di altissime scarpe importanti.
Non pensavo di avere
nella mia povera terra
spazi così profondi
per piantare semi tanto grandi.
I miei occhi rincorrevano

su quella lucida carta
lettere di un mondo lontano
e correndo frugavano
tra quelle righe composte
cercando un sospiro,
una lacrima,
un pezzo di nostalgia.
“Miei cari, mia cara nipote,
quanto vorrei portare
un soffio di questa mia vita
a sfiorare la vostra,
ancorata alle nostre radici,
che nulla sanno
di questi odori e luci
e rumori e silenzi infiniti,
di questa pelle
che, ora so,
non ha un unico colore.
Di questi suoni
di lingua straniera,
di gesti distanti,
di questa torre
che tocca il cielo,
lo stesso che
avvolge anche voi,
questa Babele infinita
che custodisce
quella che
ovunque
in ogni forma
noi chiamiamo vita.
Schiudere le porte
di queste nostre case
per permettere al sole
di scaldare il cuore.
Una terra, cento terre, mille terre,
di qualunque colore,
tutte ruotano intorno
ad un unico, identico sole,
un uomo, cento uomini, mille uomini,
di ogni colore,
la vita di tutti
ruota intorno
ad un unico
e solo
cuore...”
...Cercavo nostalgia,
e trovai speranza.
Non erano pezzi
di un mondo distante
ma calici di cristallo
per brindare alla vita
nonostante tutto.
Un tango da ballare,
una musica nelle vene,
un albero da nutrire
di sangue e d’amore.
E sangue e amore
non possono avere
un solo colore
non possono essere

soltanto passato
non possono essere
lasciati per sempre.
Sono
tanti colori,
di un unica terra
madre infinitamente,
che altrove fa germogliare
quello che qui seminai
e qui partorisce
ciò che venne
concepito altrove.
La terra,
fertile ovunque,
è madre
e chi è madre
non ha passato
non ha presente.
Chi è madre
è madre per sempre.

Io sono Briseide, nata a Carmignano, Rione Celeste.
Io sono...

Ringraziamenti:
I ringraziamenti più sentiti vanno a tutti gli stranieri che vivono a Carmignano e a tutti i rionali

Alla scuola di danza
Emozioni danza A.S.D.
presso palestra Mauax s.r.l. s.s.d.
Via 1° Maggio, 24
Montemurlo Prato

Alle fantastiche ragazze de
“Les fleurs du mal”

ACADEMIA DE LA SALSA
COLLI ALTI DI SIGNA – FIRENZE –
LUIGI MAESTRO DI SALSA

VIVITIADDOSSO
ASSOCIAZIONE CULTURALE
COMPAGNIA TEATRALE FIRENZE

scuola di ballo linea dance dei maestri mario sicuranza & teresa consalvo sedi di prato-galciana-grignano

CIRCOLO ARTISTICO CULTURALE MANDALA
Monsummano terme (PT)

RB di Rubino e Bonfanti Snc
Lavorazione ferro-ferro battuto
Carmignano

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Foto e contenuti sono liberamente riproducibili dagli utenti, ma con l'obbligo di indicarne la fonte: festadisanmichele.it
Foto gentilmente concesse da Alberto Sforazzini Fotografo - Via Giotto - Poggio a Caiano


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